14 giugno cassazione Bolzaneto

di , 11 giugno 2013 13:17

bolzaneto_328Il 14 giugno prossimo si concluderà davanti alla  Corte di Cassazione di Roma il processo contro i poliziotti, agenti della penitenziaria e medici responsabili delle torture fisiche e morali infitte ai manifestanti contro il G8 del 2001 a Genova, all’interno della caserma Bolzaneto, utilizzata come lager di detenzione provvisorio secondo i piani di sicurezza di quel vertice del G8.

In quel carcere improvvisato, 250 manifestanti trascorsero quattro giornate infernali, chiusi in cella, senza possibilità di avvisare avvocati o parenti, sottoposti ad ogni genere di vessazione e tortura.

Nel processo, sono 44 gli imputati coinvolti, tra medici, agenti di polizia penitenziaria, poliziotti. Solo sette sono stati riconosciuti penalmente responsabili perché per gli altri i reati sono stati prescritti. Per tutti, resta la responsabilità civile nei confronti delle attiviste e degli attivisti massacrati nel lager di Bolzaneto. I sette poliziotti già condannati in appello sono l’assistente capo della polizia Massimo Luigi Pigozzi, gli agenti di polizia penitenziaria Marcello Mulas e Michele Colucci Sabia, il medico Sonica Sciandra e gli ispettori di polizia Matilde Arecco, Matio Turco e Paolo Ubaldi.

Gli imputati sono stati tutti condannati per lesioni personali, con pene che vanno da 1 anno a 3 anni e 2 mesi.

Quello di Bolzaneto è l’ultimo dei processi dopo Genova ad arrivare a chiusura, dopo quello per le brutalità commesse all’interno della scuola Diaz e  quello contro i 10 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio.

Ancora una volta, come accaduto già per la sentenza Diaz, si omette di considerare l’intera catena di comando che a Genova, in quei giorni di luglio del 2001, decise di trasformare la città in un immenso laboratorio repressivo. Da allora infatti decine sono state le morti nelle caserme, nei commissariati e nelle strade, omicidi e sevizie commesse da esponenti delle forze dell’ordine, forti di 12 anni di impunità e la recente sentenza Cucchi ne è dimostrazione. Questo mentre tre persone sono in carcere e una ai domiciliari per essere stati condannati per i reati di devastazione e saccheggio durante quelle giornate di Genova.  Perché in questo paese una vetrina vale più di una vita umana.

Venerdi dalla mattina saremo a Piazza Cavour a seguire la Cassazione per le torture di Bolzaneto.

Perché Genova non è finita

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