2 novembre solidarietà da Molfetta

di , 28 ottobre 2013 17:03

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di , 25 ottobre 2013 14:47

Aperitivo Solidale

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25 ottobre a Centocelle aperte

di , 22 ottobre 2013 06:47

Freccia La Fuorilegge Vol. 2

di , 12 ottobre 2013 08:21

copertinacompilaE’ uscita Freccia La Fuorilegge Vol. 2: per i compagni, contro la legge.
Compilation benefit per i condannati del G8 di Genova 2001. 20 gruppi, 40 tracce di punk-hardcore militante in solidarietà con i condannati per devastazione e saccheggio.

Per maggiori informazioni e per richiedere copie scrivi a:

grezzi.feroci@libero.it
cospirazione@distruzione.org

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Giovedì 3 ottobre si torna a Genova

di , 2 ottobre 2013 15:11

 Udienza rinviata al 13 novembre ore 11

10x100_4Giovedì 3 ottobre si torna a Genova. Si torna a Genova per un processo d’ Appello che potrebbe concludere tutta la fase processuale che è seguita alle manifestazioni del G8 di Genova del 2001. Alla sbarra ancora i manifestanti che dopo la sentenza definitiva di Cassazione dello scorso 13 luglio sono stati condannati per i reati di devastazione e saccheggio. Per 5 di loro infatti, il prossimo 3 ottobre la Corte d’Appello di Genova dovrà valutare la concedbilità o meno dell’attenuante di pena dell’aver agito per «suggestione della folla in tumulto».

Nel frattempo, Marina, Alberto e Gimmy sono ancora in carcere mentre Ines è ai domiciliari.

Sono anni, questi, in cui la magistratura usa sempre con maggior frequenza gli strumenti normativi del codice Rocco, retaggio del regime fascista quali ad es. i reati di devastazione e saccheggio o quelli di attentato accanto all’arsenale normativo che si è andato via, via ampliando dal settembre 2001.

Proprio in questo mese di ottobre, a Roma, inizierà il più corposo dei processi per i fatti del 15 ottobre 2011, 18 imputati dovranno rispondere di reati molto gravi tra i quali devastazione e tentato omicidio; sempre per i fatti del 15 ottobre 2011 altre 7 persone sono già state condannate in primo grado per devastazione. Senza contare le decine e decine di processi a carico dei Notav che quotidianamente lottano contro la militarizzazione e la devastazione di un territorio minacciato da un’opera inutile imposta contro la volontà di chi la Valle la abita e non solo.

A 11 anni dai fatti del g8 di Genova a fronte dei dieci capri espiatori che sono stati condannati fino a 15 anni di carcere per devastazione e saccheggio, si contano: 222 procedimenti archiviati per violenze e torture commesse in strada da appartenenti alle forze dell’ordine, non è stato possibile identificare gli autori delle violenze; oltre 300 appartenenti alla polizia che sono entrati alla scuola Diaz ed hanno partecipato a quel massacro, sono rimasti fuori dal processo, non è stato possibile identificarli anche per gli ostacoli frapposti all’indagine dalla stessa polizia; gli appartenenti alle forze dell’ordine sono stati condannati per le violenze e le torture inflitte ai manifestanti a pene molto contenute e e per molti dei condannati i processi si sono prescritti. Alcuni di loro, ancora in servizio, hanno continuato a reiterato violenze e stupri. E poi ci parlano di poche mele marce.

Non è stato possibile, sempre per la reticenza degli imputati nei processi e dei protagonisti politici in sede di commissione d’indagine parlamentare, risalire lungo la catena di comando fino ad individuare i responsabili politici, i mandanti, di queste mattanze. Lo sappiamo lo Stato non processa se stesso. Ciononostante è facile indicarli, quei responsabili, nei soggetti che all’epoca avevano responsabilità di governo e, non potrebbe essere diversamente.

Per noi Genova non è finita e non finirà questo 3 ottobre. Continueremo a portare nelle aule dei tribunali la solidarietà alle ed agli imputati e, continueremo ad occupare le piazze ed a ribellarci contro lo stato di cose presenti. La solidarietà è un’arma, continuiamo a sostenere anche economicamente gli imputati e le imputate per genova 2001 e per i fatti del 15 ottobre.

Campagna 10×100 e Supporto legale

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Poche mele marce: da Bolzaneto allo stupro

di , 1 ottobre 2013 19:16

BVgjm_vCAAA2Z37Da Romatoday

E’ stato condannato a 12 anni e mezzo di reclusione per stupro l’assistente capo di polizia Massimo Luigi Pigozzi. Questa la decisione della terza sezione penale della Cassazione. Pigozzi, già condannato a tre anni e due mesi per le violenze avvenute nella caserma di Bolzaneto nei giorni successivi al G8 di Genova del 2001, dovrà anche risarcire una delle vittime delle violenze sessuali avvenute durante il servizio prestato presso la Questura di Genova.

VIOLENZE IN QUESTURA - Al centro di questo secondo processo a carico dell’agente già sul “libro nero” del G8 del 2001, le violenze sessuali avvenute ai danni di donne in stato di fermo mentre si trovavano nella camera di sicurezza della Questura del capoluogo ligure. Pigozzi, che nel procedimento sui fatti di Bolzaneto venne ritenuto responsabile di aver letterlmente strappato una mano al manifestante Giuseppe Azzolina, era stato condannato già in primo grado che in appello e la sua condanna per violenza sessuale aggravata e abbandono di posto di servizio è ora stata confermata dalla Suprema Corte.

CONDANNATO ANCHE LO STATO - I giudici di secondo grado avevano escluso la responsabilità civile del ministero dell’Interno ma la Cassazione ha accolto il ricorso di una delle donne vittima di violenza, una straniera costituitasi parte civile nel processo, e condannato il Viminale a risarcirla.

IL RICORSO - La donna vittima di violenze, nel suo ricorso, aveva rilevato che “le mansioni svolte dall’imputato hanno grandemente agevolato la condotta criminosa”, addebitando “allo Stato una culpa in vigilando” per aver dato a Pigozzi un “compito delicato – si sottolineava nel ricorso – benché fosse già stato condannato per episodi di violenza gravissima contro soggetti fermati (fatti verificatisi a Genova in occasione del G8)”. 

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