Tag articolo: g8

G8 2001 Condanna in appello l’ex questore Colucci per falsa testimonianza.

di , 17 dicembre 2013 11:59

E’ stato condannato oggi a 2 anni e 8 mesi l’ex questore di Genova Francesco Colucci per avere reso falsa testimonianza durante il processo sulla mattanza della polizia nella scuola Diaz durante il G8 di Genova del luglio 2001. Colucci in quell’occasione aveva ritrattato quanto detto in precedenza per tenere lontano dalla vicenda l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro. Il pm Enrico Zucca aveva chiesto 2 anni, ma il giudice invece ha constatato delle aggravanti condannandolo a 2 anni e 8 mesi.

Il commento dell’avvocato Emanuele Tambuscio Ascolta

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Condanna per Vincenzo Canterini

di , 24 novembre 2013 10:53

Dal secolo XIX

Roma – La Corte di Cassazione ha confermato la condanna, a carico dell’ex dirigente della polizia Vincenzo Canterini e del Viminale, a risarcire quattro avvocati che al G8 di Genova del 2001, nonostante indossassero la casacca gialla degli osservatori appartenenti all’Associazione Giuristi Democratici, senza motivo furono spruzzati con ga surticante da Canterini, allora comandante del Settimo nucleo sperimentale antisommossa del Primo reparto mobile di Roma.

L’entità del risarcimento - scrive la Suprema Corte nella sentenza 46787 depositata oggi e relativa all’udienza svoltasi lo scorso 14 giugno – sarà quantificata in sede civile. Ha diritto a un risarcimento anche l’Associazione Giuristi Democratici alla quale era iscritto Marco Vano, una delle vittime - con Gianluca VitaleNicola Leori Martino Schiavetti - della violenza di Canterini. Il verdetto della Cassazione ha rilevanza ai soli fini risarcitori perché è intervenuta, in appello, la prescrizione dei reati contestati Canterinicondannato in via definitiva anche nel processo per le violenze alla scuola Diaz. Prosegui la lettura 'Condanna per Vincenzo Canterini'»

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Poche mele marce: da Bolzaneto allo stupro

di , 1 ottobre 2013 19:16

BVgjm_vCAAA2Z37Da Romatoday

E’ stato condannato a 12 anni e mezzo di reclusione per stupro l’assistente capo di polizia Massimo Luigi Pigozzi. Questa la decisione della terza sezione penale della Cassazione. Pigozzi, già condannato a tre anni e due mesi per le violenze avvenute nella caserma di Bolzaneto nei giorni successivi al G8 di Genova del 2001, dovrà anche risarcire una delle vittime delle violenze sessuali avvenute durante il servizio prestato presso la Questura di Genova.

VIOLENZE IN QUESTURA - Al centro di questo secondo processo a carico dell’agente già sul “libro nero” del G8 del 2001, le violenze sessuali avvenute ai danni di donne in stato di fermo mentre si trovavano nella camera di sicurezza della Questura del capoluogo ligure. Pigozzi, che nel procedimento sui fatti di Bolzaneto venne ritenuto responsabile di aver letterlmente strappato una mano al manifestante Giuseppe Azzolina, era stato condannato già in primo grado che in appello e la sua condanna per violenza sessuale aggravata e abbandono di posto di servizio è ora stata confermata dalla Suprema Corte.

CONDANNATO ANCHE LO STATO - I giudici di secondo grado avevano escluso la responsabilità civile del ministero dell’Interno ma la Cassazione ha accolto il ricorso di una delle donne vittima di violenza, una straniera costituitasi parte civile nel processo, e condannato il Viminale a risarcirla.

IL RICORSO - La donna vittima di violenze, nel suo ricorso, aveva rilevato che “le mansioni svolte dall’imputato hanno grandemente agevolato la condotta criminosa”, addebitando “allo Stato una culpa in vigilando” per aver dato a Pigozzi un “compito delicato – si sottolineava nel ricorso – benché fosse già stato condannato per episodi di violenza gravissima contro soggetti fermati (fatti verificatisi a Genova in occasione del G8)”. 

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Uno di quei dieci è Luca

di , 19 giugno 2012 08:05

Dal sito di Wuming che ringraziamo sempre per l’appoggio e l’alto livello di discussione

Abbiamo fatto le elementari insieme. Il nostro maestro, che era compagno, rivisto tanti anni dopo mi disse che era contento che almeno io fossi diventato un “marxiano”. Mi ricordo di avergli risposto che anche Luca era “venuto su bene”: era diventato un devastatore-saccheggiatore, in quel momento era agli arresti domiciliari per gli scontri di Genova.

Ci eravamo ritrovati da ragazzini, agli scout (e non c’è niente da ridere). Abbiamo combinato un bel po’ di disastri agli scout; una notte siamo scappati dalle tende per fare i pirla in giro, abbiamo anche comprato del pessimo vino dell’Oltrepo. Sono arrivati dei giovinastri di paese in macchina, sono scesi e ci hanno tirato un pugno in faccia a testa. Senza nessunissimo motivo, solo perché eravamo dei boy-scout quattordicenni ubriachi! Attiravamo guai come calamite.

Uscivamo spesso in due. Lui, figlio di proletari e “col culo per strada”, era un anarchico istintivo, io, secchione atipico e nipote di partigiano, un comunista genetico. Io l’ho portato alle manifestazioni, lui mi ha introdotto nel fantastico mondo dell’illegalità adolescenziale. Prosegui la lettura 'Uno di quei dieci è Luca'»

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10 nessun@ trecentomila martedi conferenza stampa – Ascolta l’audio

di , 10 giugno 2012 11:37


[it]Nasce la campagna 10×100 per la liberazione dei compagni e della compagne accusate di devastazione e saccheggio per i fatti del G8 di Genova 2001. La campagna verrà lanciata il 12 giugno con una conferenza stampa presso la Cassazione a Piazza Cavour alle 14.[/it]

[en] The 10 × 100Campaign was born for the release of the 10 comrades accused of devastation and looting for the facts of the G8 in Genoa 2001. The campaign will be launched on June 12th with a press conference at the Supreme Court in Piazza Cavour at 2pm.[/en]

[it]
ASCOLTA L’AUDIO DELLA CONFERENZA STAMPA[/it]

[it]Nel luglio del 2001 ci recammo a Genova in 300 mila per gridare ai potenti del G8 “un altro mondo è possibile”. Un mondo dove le scelte politiche non fossero dettate dalle banche e dagli speculatori e dove la voce dei molti non fosse azzittita dall’arroganza dei pochi.
Arrivammo in una Genova blindata, sbarrata dalle inferriate, dove neppure gli abitanti potevano circolare senza permesso. In 300 mila invademmo le strade con i nostri bisogni e desideri. E con le idee ben chiare che quel modello di sviluppo capitalistico non ci andava bene; ci trovammo di fronte un potere armato che aveva preparato una gestione di piazza sanguinaria, culminata con l’omicidio di Carlo Giuliani. Lo stesso potere che costruiva le false prove per l’irruzione alla scuola Diaz e allestiva la camera di tortura di Bolzaneto.
Oggi dopo 11 anni, c’è chi vorrebbe che di quelle giornate rimanessero solo delle sentenze dei tribunali: l’assoluzione per lo Stato e i suoi apparati e la condanna di 10 persone accusate di devastazione e saccheggio. 10 persone a cui vorrebbero far pagare il conto, con 100 anni di carcere, per aver disturbato i piani dei potenti della terra. Un reato che prevede condanne dagli otto ai quindici anni e che risale al Codice Rocco, emanato durante il regime fascista ed usato contro chi si opponeva alla dittatura. E’ così che oggi la magistratura lo applica con lo stesso intento. [/it] Prosegui la lettura '10 nessun@ trecentomila martedi conferenza stampa – Ascolta l’audio'»

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