I diritti fondamentali delle vetrine

di , 16 luglio 2012 10:54

10x100_4Genova non finisce. Non per ieri, ma per oggi e domani.

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L’accanimento, si sa, non conosce fine.
Quello genovese dura da undici anni.
Undici anni e poi quello che si vorrebbe fosse l’atto risolutivo: la sentenza di condanna definitiva inflitta dalla Corte di Cassazione a dieci manifestanti. Una decisione emessa in un momento tutto particolare: mentre il modello neoliberista esplode nella più lunga crisi economica degli ultimi 40 anni e in tutta Europa si restringono gli spazi dei diritti conquistati e le espressioni di conflitto.

I reati di “devastazione e saccheggio” li ereditiamo dal codice penale fascista ancora in vigore, un abominio giuridico utilizzato in maniera del tutto discrezionale e “politica” per infliggere condanne esemplari.
Condanne che qualcuno doveva prendersi la briga di spiegare: in cosa, esattamente, sarebbero consistiti “devastazione e saccheggio”, e perché sarebbero stati causati proprio da quelle dieci persone, tra le centinaia di migliaia che erano a Genova? Non si è risparmiato il Procuratore Generale Gaeta, sostenendo nella sua requisitoria che, questi reati di derivazione fascista sono da reinterpretare in funzione repubblicana, legata alla necessità di tutelare la libertà di pensiero e di manifestare.

Ricordiamo bene, come questo stato e le sue “forze dell’ordine” tutelarono la libertà di manifestare durante il G8 del 2001, quando si determinò “la più grave sospensione dei diritti democratici dal secondo dopoguerra in un paese occidentale”. Ricordiamo la devastazione dei corpi e del pensiero prodotti dalla militarizzazione di una città intera, dalle informative deviate, le frontiere chiuse, le cariche feroci, gli spari, i gas cs, gli arresti arbitrari, le torture, i pestaggi, le falsificazioni e gli insabbiamenti.
Ricordiamo il saccheggio della vita di un ragazzo e la devastazione del suo corpo dopo la morte.

Su tutto questo, a undici anni di distanza l’autorità giudiziaria italiana ha pronunciato la sua verità: a Genova ci fu una repressione brutale e indiscriminata verso chi manifestava ma, non ci sono responsabilità politiche, ha pagato una parte della truppa ed una parte dei suoi comandanti sul campo. Il capo della polizia dell’epoca è stato nominato sottosegretario di questo governo e difende, pubblicamente, i suoi pretoriani. I manifestanti entrano in carcere.

Non ci aspettavamo niente di buono da questa sentenza.
Eppure, di fondo, restava la voglia di pensare che la realtà, a volte, sa anche sorprendere.
Ma la realtà di oggi è che almeno quattro dei dieci condannati sono destinati al carcere.
Sulla loro pelle si manda un segnale a tutti e a tutte: d’ora in poi, basterà osservare qualcun rompere una vetrina per prendersi dai 6 anni in su. Se poi si aiuta a romperla, gli anni sono almeno dieci.
Dopo questa sentenza, possiamo dire che le vetrine hanno vinto sulle persone.
Inoltre il messaggio è inequivocabile: non provate a scendere in piazza o a manifestare nelle strade, tutti e tutte a casa a subire la crisi senza fare storie.

La campagna 10×100 si è sviluppata su dieci persone e il loro destino ma pensiamo sia riuscita anche a produrre dei risultati politici. Non solo con la raccolta di tante firme ma anche informando una opinione pubblica fino ad oggi per la maggior parte all’oscuro dell’esistenza di questo reato e di come si stava chiudendo Genova2001. Un dibattito si è acceso anche sui media mainstream.
Ma la campagna non finisce qui. In un certo senso inizia ora.
Non solo perché vogliamo continuare a contribuire ad aprire ambiti di discussioni di libertà ma anche perché bisogna continuare a portare solidarietà a chi oggi si trova in carcere.

L’urgenza ora è proprio non lasciarli soli e sole.
Genova non finisce. Il sipario non si cala.

Per mandare lettere e telegrammi o anche soldi:

Marina Cugnaschi c/o Seconda Casa Di Reclusione Di Milano – Bollate - Via Cristina Belgioioso 120 - 20157 Milano (MI)

Per scrivere a Gimmy:
Francesco Puglisi - Casa Circondariale di Roma Rebibbia - G9 – cella 9 – piano 2 – sezione c - Nuovo Complesso in Via Raffaele Majetti, 70 - 00156 Roma

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4 commenti per “I diritti fondamentali delle vetrine”

  1. DARIO scrive:

    PROSSIME INIZIATIVE
    VENERDI 20 LUGLIO PIAZZA ALIMONDA GENOVA PER NON DIMENTI/CARLO happening per Carlo Giuliani DALLE ORE 15
    SABATO 21 LUGLIO ROMA PIAZZA DELL’IMMACOLATA SAN LORENZO
    RESISTENZE Happening musiche e parole DA GENOVA 2001 ALLA NO TAV DALLE ORE 19.30

  2. Silvio scrive:

    AT-TRA-VERSO GENOVA/G8 2001
    video, performance, racconti per ricordare e non dimenticare

    dalle 19 – apericena

    dalle 19.30 – NOI 6.000.000.000
    un percorso che ci porterà attraverso le motivazioni, le tappe e i vissuti che ci hanno portato a Genova nel 2001 e che oggi rappresentano parte delle lotte che portiamo avanti.

    La serata sarà a sottoscrizione della ricostruzione del padiglione del Corto Circuito andato distrutto dalle fiamme del 26 giugno 2012.

    La Città dell’Utopia
    via Valeriano 3f
    San Paolo – Roma

  3. Ida scrive:

    Venerdì, 5 luglio
    Centre Sant Pere APòstol
    Carrer Sant Pere Més Alt 25, Barcelona

    Proiezione del video “Just(ice) in Italy”
    di Valentina Ascione e Simone Sapienza
    Dibatttito su careri e repressione
    a seguire
    apericena solidaria per la campagna 10×100 (www.10×100.it)

  4. Sparrow scrive:

    14 Settembre 2013 start h19.00
    Parco della Certosa Collegno (To) c/o Mezcal Squat

    Appuntamento benefit a sostegno degli arrestati del g8 di genova 2001 dopo La sentenza della cassazione di Roma del 13 luglio 2012 e relative condanne a pene che vanno dai 3 anni ai 10 anni di carcere…

    in consolle

    TITTA&NANO
    FROLA
    COMOLLO
    TONY GUGA (LIVE SET)
    GAMBO
    YASHIN
    LUKE ANTHO
    LEYENDARIOS in Back to Back

    http://audiodrome.noblogs.org/
    http://www.mezcalsquat.net/events/audiodrome/

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