Koffin Kats @ Forte Prenestino per Marina e Alberto

di , 26 marzo 2013 22:23

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22 e 22 marzo diritti fuori legge

di , 18 marzo 2013 20:43

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Ti ricordi Fagiolino?

di , 20 febbraio 2013 09:12

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8 febbraio supporto cartaceo

di , 4 febbraio 2013 17:42

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Cosa resta per i giovani? Devastazione e saccheggio

di , 17 gennaio 2013 08:04

da Micromega

Bisogna sempre essere cauti di fronte al mare di numeri e statistiche che vengono snocciolati quotidianamente. Spesso vengono manipolati con cura ed utilizzati come specchietto per le allodole, quasi sempre vengono taciuti quelli più scomodi e ne vengono scelti con attenzione altri, per legittimare o delegittimare scelte prese o mancate. Proviamo a fare un gioco questa volta: utilizziamo dei dati molto interessanti, forniti da alcune ricerche uscite negli ultimi giorni rispetto alla condizione giovanile sul mercato del lavoro, ed affianchiamo questi numeri a delle immagini, delle evocazioni che compaiono nella mente di chi quelle statistiche le conosce bene, vivendole sulla pelle giorno dopo giorno. Prosegui la lettura 'Cosa resta per i giovani? Devastazione e saccheggio'»

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Lettera di Davide Rosci su devastazione e saccheggio

di , 10 gennaio 2013 12:29

Quando sono stato arrestato il 20 aprile scorso, dissi che ero sereno; ciò che mi portava ad esserlo era la fiducia che riponevo nella giustizia, la consapevolezza che gli inquirenti non avessero in mano niente di compromettente e la percezione che, nonostante il grande clamore creato ad hoc dai mass-media, il processo fosse equo ed imparziale, così come previsto dalla legge.
Mi sbagliavo! Ieri ho visto la vera faccia della giustizia italiana, quella manipolata dai poteri forti dello stato, quella che si potrebbe tranquillamente definire sommaria. Una giustizia che mi condanna a pene pesantissime, leggete bene, solo per esser stato fotografato nei pressi dei luoghi dove avvenivano gli scontri. Avete capito bene, ieri sono stato punito non perché immortalato nel compiere atti di violenza o per aver fatto qualcosa vietato dalla legge, ma per il semplice fatto che io fossi presente vicino al blindato che prende fuoco.
Non tiro una pietra, non rompo nulla, non mi scaglio contro niente di niente. Mi limito a guardare il mezzo in fiamme in alcune scene, e in un’altre ridere di spalle al suddetto.
Tali “pericolosi” atteggiamenti, mi hanno dapprima fatto guadagnare gli arresti domiciliari (8 mesi) ed ora anche una condanna (6 anni) che definirla sproporzionata sarebbe un eufemismo.
Permettetemi allora di dire che la giustizia fa schifo, così come fa schifo questo “sistema” che, a distanza di anni e anni, dopo una lotta di liberazione, concede ancora la possibilità ai giudici di condannare gente utilizzando leggi fasciste. Si, devastazione e saccheggio è una legge di matrice fascista introdotta dal codice Rocco nel 1930, che viene sempre più spesso riesumata per punire dissidenti e oppositori politici solo perché ritenuti scomodi e quindi da annientare.
Basta! Non chiedetemi di starmi zitto e accettare in silenzio tutto ciò, consentitemi di sfogarmi contro questo sistema marcio, che adotta la mano pesante contro noi poveri cristi e che invece chiude gli occhi dinanzi a fatti ben più gravi come il massacro della Diaz a Genova e i vari omicidi compiuti dalle forze dell’ordine nei confronti di persone inermi come Cucchi, Aldrovandi, Uva e molti altri ancora.
Non posso accettarlo! Grido con tutta la voce che ho in corpo la mia rabbia a questo nuovo regime fascista che mi condanna ora a Roma per aver osservato un blindato andare in fiamme e che ora mi accusa di associazione a delinquere a Teramo, solo per non aver mai piegato la testa.
Non mi resta altro che percorrere la via più estrema per far sì che nessun’altro subisca quello che ho dovuto subire io e pertanto così come fece Antonio Gramsci, durante la prigionia fascista, anche io resisterò fino allo stremo per chiedere l’abolizione della legge di devastazione e saccheggio, la revisione del codice Rocco e che questo sistema repressivo venga arginato.
Comunico pertanto che da oggi intraprenderò lo sciopero della fame e della sete ad oltranza fino a quando non si scorgerà un po’ di luce in fondo a questo tunnel eretto e protetto dai soliti noti.
Concludo nel ringraziare i mie fratelli Antifascisti, i splendidi ragazzi della Est, i firmatari del Comitato Civile, i tantissimi che mi hanno dimostrato solidarietà in questi mesi e soprattutto quanti appoggeranno questa battaglia.
Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa un dovere!
Rosci Davide
 

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Il coraggio di genova

di , 4 gennaio 2013 10:44

Da zeroviolenzadonne

IL CORAGGIO DI GENOVA è una Maratona di articoli e testimonianze sui fatti di Genova 2001 e a sostegno della Campagna 10X100.

GENOVA NON È FINITA. DIECI, NESSUN@, TRECENTOMILA…
Appello alla società civile e al mondo della cultura
La gestione dell’ordine pubblico nei giorni del G8 genovese del luglio del 2001, rappresenta una ferita ancora oggi aperta nella storia recente della repubblica italiana.
Dieci anni dopo l’omicidio di Carlo Giuliani, la “macelleria messicana” avvenuta nella scuola Diaz, le torture nella caserma di Bolzaneto e dalle violenze e dai pestaggi nelle strade genovesi, non solo non sono stati individuati i responsabili, ma chi gestì l’ordine pubblico a Genova ha condotto una brillante carriera, come Gianni De Gennaro, da poco nominato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Leggi il resto dell’APPELLO e FIRMA!Scarica e Diffondi i materiali della campagna

Contributi e articoli

- La campagna 10×100 non è finita
- Dal carcere di perugia una lettera di Fagiolino
- L’oblio di Genova, di Lorenzo Guadagnucci
- Tu che straparli di Carlo Giuliani, conosci l’orrore di Piazza Alimonda?, da Giap
- Genova. Condanne inutili ed inique, di Fabio Marcelli
- Il trauma di Genova, di Ambrogio Cozzi
- Genova 2001 e la sentenza 10×100. Orizzonti di gloria, di Wu Ming 4
- La violenza sotto la pelle dello Stato, di Monica Pepe
- Devastazione e saccheggio. Analisi di un reato politico
- Dopo Diaz: per una nuova generazione di forze dell’ordine, di Fabio Marcelli
- Genova 2001: uno straordinario fallimento, di Fabrizio Crasso
- Philopat e Genova 2001: «Io sono tutto questo disastro», da Giap
- Aspettando il 13 luglio, di Giorgio Salvetti
- Quando i fatti non contano, di Enrico Zucca
- G8, Zucca contro la Cassazione: “De Gennaro assolto, prova di forza”, di Marco Preve
- “Devastazione e saccheggio”, ancora la vendetta Genova, di Valerio Renzi
- Il ritorno della belva, di Franco Bifo Berardi
- Undici anni meno un mese, da Psikosomatica
- Genova, Europa, di Roberto Musacchio
- Dialogo con Daniele Vicari, di Monica Pepe
- Uno di quei dieci è Luca, di Mauro Vanetti
- Io a Genova non c’ero, di Luca Cardin
- A piazza Carlo Giuliani, ragazzo, di Rosario Dello Iacovo
- Genova 2001, l’orrore e lo stupore
, di Grazia Fracescato
- Genova non è finita
, Il commento di Nunzio D’Erme
- Lo “spirito di Genova” vive ancora
, di Francesco Caruso
- Genova, i giorni che ci hanno cambiato
, di Lorenzo Misuraca
- Genova è dentro di noi, di Graziella Mascia
- E loro andarono alla Diaz, di Elettra Deiana
- Genova, la vera storia
, di Ramon Mantovani
- Genova il ritorno della vera politica
, di Alfio Nicotra
- G8 di Genova, mistero italiano. Quattro domande senza risposta
, di Mario Portanova
- Genova G8-Blu notte, di Carlo Lucarelli
- “La polizia ha fallito”
- Napoli 2011, il precedente
, di Gianni Barbacetto
- Black bloc e tenerezza
, di Enzo Baldoni

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15 ottobre: chiesti otto anni di carcere e 2 milioni di risarcimento per 5 teramani

di , 11 dicembre 2012 08:59

Da cityrumors

Otto anni di reclusione e un risarcimento danni per oltre 2miliono di euro. E’ questa la richiesta presentata oggi, alla procura di Teramo, nei confronti dei cinque teramani accusati di aver partecipato agli scontri a Roma, il 15 ottobre del 2011, con le forze di polizia.

Per la procura romana i 5 teramani devono rispondere di resistenza pluriaggravata, devastazione e saccheggio.Il Comune di Roma ha chiesto 900mila euro per i danni alla città, l’Ama (l’azienda della nettezza urbana) 300mila per i cassonetti, l’Atac (trasporti pubblici urbani) 500mila, l’Avvocatura dello Stato ha chiesto al giudice di quantificare il danno ricevuto dalle forze dell’ordine, mentre il difensore del carabinieri ferito e fuggito dal blindato in fiamme, ha avanzato richiesta di 50mila euro a testa per i cinque imputati. La sentenza è attesa per gennaio.

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Genova 2001, l’ex questore Colucci condannato a 2 anni e 8 mesi

di , 11 dicembre 2012 08:53

da globalist

Arriva una sentenza importante nei processo a proposito della “macelleria messicana” di Geova 2001 e della Diaz, dove molti ragazzi arrivati nella città italiana per contestare il G8 furono pestati dalle forze dell’ordine.
Questa la pena inflitta stamani a Genova all’ex questore Francesco Colucci è stata comminata lapena di 2 anni e 8 mesi. Il pm Enrico Zucca aveva chiesto tre anni. Colucci era accusato di falsa testimonianza nel processo sulla Diaz. Prosegui la lettura 'Genova 2001, l’ex questore Colucci condannato a 2 anni e 8 mesi'»

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Dal G8 al Ministero di Giustizia: la carriera del generale Bruno Pelliccia, prescritto per le violenze a Bolzaneto

di , 25 novembre 2012 07:45

Da Genova 24

E’ uno degli agenti e funzionari prescritti in appello per le violenze all’interno della Caserma di Bolzaneto, durante il G8 di Genova del 2001 l’attuale direttore dell’Ufficio per la Sicurezza Personale e della Vigilanza dell’Amministrazione penitenziaria presso il Ministero della Giustizia a Roma.

Si tratta del generale della polizia penitenziaria Bruno Pelliccia, 51 anni, il cui nome è balzato alla cronache in questi giorni, dopo un video pubblicato da Repubblica.it ha ipotizzato che sul corteo degli studenti romani di mercoledì scorso fossero stati tirati lacrimogeni direttamente dalle finestre del Ministero di Giustizia, ipotesi che ha provocato sgomento ma anche una buona dose di ironia come si vede dai finti cartelli stradali “Piovono lacrimogeni”, attaccati in tutta via Arenula da un gruppo di artisti.

Ma se, sul punto, sia il generale Pelliccia (che in pratica comanda gli agenti della penitenziaria a guardia del Ministero) sia le indagini affidate dal ministro Severino al Racis dei Carabinieri, sembrano escludere che i lacrimogeni siano davvero stati lanciati dall’alto, la vera notizia è che, ancora una volta, un ufficiale condannato (prescritto) per le violenze al G8 di Genova, ha fatto nel frattempo carriera. Prosegui la lettura 'Dal G8 al Ministero di Giustizia: la carriera del generale Bruno Pelliccia, prescritto per le violenze a Bolzaneto'»

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